Eh già, può essere una frase strana, ma sono fermamente convinta che sia necessario imparare a soffrire. Questo è un concetto che ho imparato col tempo, e non senza ulteriore sofferenza.
Viviamo in una società che non ci consente di soffrire. Non ci dà gli strumenti per farlo. Da piccoli, non veniamo educati ai sentimenti, ad ascoltare i nostri stati d’animo, a vivere le emozioni. Veniamo educati a raggiungere il risultato, a rendere fieri i nostri genitori con le nostre imprese, spesso anche alla competizione, o alla ricerca della perfezione.
Eppure nella vita si soffre, continuamente. Per motivi futili così come per motivi molto profondi, tutti in un modo o nell’altro veniamo in contatto con l’esperienza della sofferenza. E in quel momento cosa accade? La maggior parte delle volte, nulla. Quello che tendiamo a fare è rimuoverla, non pensarci. Evitare di sentirla, sperando che questo ci sollevi dallo stare male. Non possiamo rallentare, non possiamo fermarci. Non possiamo sederci e dire a noi stessi “non ce la faccio”. A volte non ci è neanche concesso piangere. Molte persone non chiedono aiuto. Molte persone non sanno neanche che stanno soffrendo, tanto è radicata dentro di noi l’eliminazione di qualsiasi tipo di stato d’animo avverso, qualsiasi tipo di emozione negativa. Dobbiamo essere forti, performanti, leader, positivi e propositivi. Ma è proprio per questo motivo che bisogna invertire questo modello, e bisogna rimetterci sui banchi di scuola, ma questa volta per imparare una lezione diversa.
La sofferenza è un’arte. Si impara. O almeno, per me è stato così. Avevo nascosto le mie emozioni sotto così tanti strati che alla fine quando è stato il momento di iniziare a cercarle non sapevo neanche da che parte iniziare. Per questo ho pensato di scrivere questo post, per dare qualche consiglio, proprio materiale, per iniziare questo viaggio alla scoperta delle nostre sensazioni più profonde.
Spero che questi consigli ti possano essere utili. Voglio concludere con un’immagine che mi ha spiegato una volta il mio maestro di yoga e che trovo veramente efficace. La sofferenza, le emozioni, sono come delle bolle d’aria. Se stanno in profondità, la pressione che eserciteranno sarà molto forte, e porterà disagio e ulteriore dolore. Se verranno a galla invece scoppieranno, semplicemente avranno fatto il loro corso, e non produrranno ulteriori difficoltà.
Il percorso alla scoperta della sofferenza, delle nostre emozioni sommerse, è difficile e doloroso. È qualcosa a cui non siamo abituati, spesso come ho spiegato non abbiamo proprio i mezzi per affrontarlo. Ma una volta intrapreso scopriremo che paradossalmente è proprio imparare a soffrire che ci consentirà di imparare a essere felici. Solo sapendo cosa ci fa stare male capiremo cosa ci fa stare bene. Solo in questo modo scopriremo cosa c’è anche sotto la sofferenza. Che non è fondante. A volte può marchiare una vita intera, eppure noi non siamo neanche quel dolore. Siamo oltre. Capirlo, imparare a soffrire, a guardare in faccia ai nostri demoni, ci libererà.
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